sbarazzare
v. tr. [der. di imbarazzare, per sostituzione del pref. s- (nel sign. 4) a in-1]. – Liberare da tutto ciò che costituisce un intralcio, un ingombro, un impedimento: s. la strada dai rifiuti; s. il passo; s. l’intestino, evacuarlo o rendere possibile l’evacuazione. Per estens., fam., rendere libero e disponibile un ambiente, un luogo, un oggetto, rimuovendo o spostando ciò che vi si trova: se vogliamo ballare ci conviene s. la sala; s. l’armadio dalle cianfrusaglie; s. la scrivania dalle carte. In senso fig., liberare da cose o persone che danno noia, fastidio, o che stanno inopportunamente in un luogo: Cristo ..., come sapete, entrò nel tempio E sbarazzò le soglie profanate A furia di santissime funate (Giusti); più com. nel rifl.: sbarazzarsi del cappotto, della borsa; sbarazzarsi di un seccatore; era stanco di quella bisbetica segretaria, e sarebbe stato lieto di sbarazzarsi di lei; talora con uso eufem.: quel commissario aveva scoperto troppe cose sul loro conto, e cercavano il modo di sbarazzarsene.