sbarazzare /zbara'ts:are/ [der. di imbarazzare, per sostituzione del pref. s- (nel sign. 4) a in-¹]. -■ v. tr. 1. [rendere libero un luogo, un ambiente e sim., da tutto ciò che costituisce un intralcio o un impedimento, con la prep. da del secondo arg.: s. il passo; s. la strada dai rifiuti] ≈ liberare, (non com.) sbrattare, sgombrare, [con riferimento ad ambienti chiusi] svuotare. ↔ (fam.) impicciare, ingombrare, intralciare. 2. (estens., fam.) [rendere libero qualcuno da persone moleste, con la prep. da del secondo arg.: mi ha sbarazzato da quel seccatore] ≈ liberare, (non com.) sbrattare. ■ sbarazzarsi v. rifl. (con la prep. di) 1. [affrancarsi da cose o persone che danno noia, fastidio e sim.: s. di un seccatore] ≈ disfarsi, fare un falò, (non com.) sbrigarsi, sbrigarsi, (fam.) sganciarsi (da). 2. (fam., eufem.) [liberarsi di qualcuno mettendolo nella condizione di non agire o procurandone la morte: i sicari si sono sbarazzati della spia] ≈ eliminare (ø), (fam.) fare fuori (ø), liberarsi, liquidare (ø), (fam.) togliere di mezzo (o dalla circolazione) (ø).