sbarco
s. m. [der. di sbarcare1] (pl. -chi). – 1. a. Lo sbarcare da una nave o da un’imbarcazione (e, per estens., da un aeromobile) persone o merci: lo s. dei feriti; le operazioni di s.; lo s. del carbone, delle casse (più com. scarico). b. Operazione di guerra per cui si sbarcano truppe e materiali su un territorio nemico o nella sfera di influenza nemica, per occuparlo o per controllarne i punti strategici: lo s. in Normandia decise le sorti della seconda guerra mondiale; mezzi di s. o da s., imbarcazioni di forma speciale, adatta al personale o ai materiali trasportati (carri armati, automezzi, artiglierie), di limitata immersione, con vaste stive e apposite grandi aperture all’estremità prodiera per consentire il passaggio diretto dal galleggiante sulla spiaggia; reparti, truppe di (o da) s., addestrati e forniti di speciale attrezzatura per lo sbarco; testa di s., il tratto di costa su cui avviene uno sbarco, che deve essere assicurato e difeso da eventuali controffensive del nemico per consentire l’afflusso del grosso del corpo di sbarco, dei rifornimenti e di eventuali ulteriori contingenti di truppe. 2. Il cessare di far parte dello stato maggiore o dell’equipaggio di una nave della marina militare o mercantile: dopo lo s. il comandante ha voluto scrivere le sue memorie. 3. Nelle costruzioni marittime, ponti di s., parti aggettanti delle calate di un porto, sostenute da muri, aventi lo scopo di aumentare il perimetro della calata entro il bacino chiuso del porto.