sboccato
agg. [der. di bocca, col pref. s- (nel sign. 2)]. – 1. Di cavallo, la cui bocca non è più sensibile e obbediente al morso, ed è quindi indocile, sfrenato: Il mondo d’oggi è ... il quissimile D’un cavallo s. (Giusti). 2. Per estens., di persona: a. Che parla senza ritegno, che usa espressioni sconvenienti, volgari, oscene: è un uomo spiritoso, ma a volte un po’ troppo sboccato (anche con riferimento a linguaggio, espressione: un modo di parlare s., volgare, scurrile). b. ant. Che parla troppo, oppure troppo liberamente e avventatamente. 3. Che è rotto all’orlo, all’imboccatura, detto di recipienti di vetro o di terracotta: una bottiglia s., un vaso, un orcio sboccato. 4. ant. Che è più largo verso l’imboccatura, detto di vasi, recipienti e anche di pezzi d’artiglieria. ◆ Avv. sboccataménte, in modo sboccato, usando parole sconvenienti e oscene: parlare, esprimersi sboccatamente.