sbrigliare
v. tr. [der. di briglia, col pref. s- (nel sign. 4), in contrapp. a imbrigliare] (io sbrìglio, ecc.). – 1. a. Lasciare andare, lasciare correre liberamente, senza più il freno delle briglie; quasi sempre in senso fig.: s. l’estro; s. la fantasia; Girella (emerito Di molto merito), Sbrigliando a tavola L’umor faceto, Perdé la bussola E l’alfabeto (Giusti). b. Nel rifl., liberarsi da ogni freno, sfrenarsi: vena poetica che si sbriglia; riferito a persona, lasciarsi andare a un comportamento libero e incontrollato: lasciamo che questi ragazzi si sbriglino un po’! 2. In chirurgia, s. un’ernia strozzata, incidere l’anello di strozzamento per consentire la riduzione dell’ernia. ◆ Part. pass. sbrigliato, anche come agg., libero dal freno delle briglie: un cavallo sbrigliato, o che si è dato a una corsa sbrigliata; più spesso in senso fig., libero da ogni freno: fantasia, immaginazione sbrigliata; meno com. di persona, eccessivamente vivace, senza misura né ritegno: un ragazzo sbrigliato. ◆ È usato talora anche l’avv. sbrigliataménte, senza il freno delle briglie o d’altra imposizione, in piena libertà: correre, divertirsi sbrigliatamente.