sbruffare
v. tr. [voce onomatopeica]. – 1. a. Emettere a spruzzo un liquido dalla bocca o dalle narici: un colpo di tosse gli fece s. tutt’intorno il vino che stava bevendo; i ragazzi si divertivano a pestare coi piedi nelle pozze e a sbruffarsi in faccia, l’uno a l’altro, l’acqua raccolta nelle palme (Capuana); per estens., riferito anche a cose non liquide: due corsier ... Generosi e bastardi, e vampa e foco Sbruffavan per le nari (Caro); nascondendosi il viso con le mani, sbruffò una sonora risata. b. region. Nel linguaggio degli operai edili, lanciare (a mano con la cazzuola, o con apposito attrezzo) la malta su una parete per coprirla con un primo strato grezzo (sbruffatura) al quale seguiranno altri strati fino al completamento dell’intonaco. c. Raro con il senso più generico di aspergere, cospargere: si stava sbruffando di profumo, di cipria. d. Con uso assol. e sign. simile a sbuffare: quella giumenta ... vecchia e stanca, sbruffava ogni tanto dimenando la testa bassa (Pirandello). 2. In senso fig.: a. Dire, raccontare cose esagerate, scarsamente credibili: s. fandonie; smettila di s. tutte queste storie! Con uso assol., vantarsi, millantarsi. b. non com. Corrompere con regali o somme di denaro funzionarî, impiegati e sim. per ottenere agevolazioni e favori.