sbucciare [der. di buccia, col pref. s- (nel sign. 4)] (io sbùccio, ecc.). - ■ v. tr. 1. [liberare dalla buccia un tubero, un frutto e sim.: s. una mela] ≈ (roman.) capare, (lett.) mondare, pelare, pulire, [un legume] sbaccellare, [un legume] (roman.) scafare, [un legume] sgranare. 2. (sport.) [nel calcio e in altri giochi, colpire la palla di striscio: s. il pallone] ≈ svirgolare. 3. [provocare un'abrasione superficiale, una leggera ferita, anche nella forma sbucciarsi: cadendo mi sono sbucciato un ginocchio] ≈ Ⓣ (med.) escoriare, scalfire, scorticare, spellare. ■ sbucciarsi v. intr. pron. [spogliarsi dell'involucro, della prima pelle: le serpi in certe stagioni si sbucciano] ≈ spellarsi. ■ sbucciarsela v. pron. assol., fam., non com. [riuscire a sottrarsi a una fatica, a un compito ingrato: stavolta me la sono sbucciata] ≈ (fam.) cavarsela, (fam.) farcela, (fam.) scamparla, (fam.) scapolarla, (fam.) sfangarla.