scaglia
scàglia s. f. [dal germ. skalja, propr. «tegola, embrice», da cui anche il fr. écaille e l’ingl. shell]. – 1. a. Ciascuna delle formazioni lamellari, di natura connettivale e in massima parte costituite da tessuto osseo e dentina, che ricoprono e proteggono il corpo dei pesci: togliere le s. a un pesce; s. dorate, argentate, iridescenti; in zoologia, in base alle diverse caratteristiche, si distinguono s. placoidi, ganoidi, cicloidi, ctenoidi (v. le singole voci). Nell’uso com., il termine è considerato equivalente di squama, denominazione che sarebbe più proprio riservare alle formazioni cutanee degli amnioti (squame di rettili, e sim.). b. In botanica, lo stesso che squama. c. Per estens., ognuna delle piccole piastre delle corazze e delle armature antiche. d. A scaglie, locuz. agg. riferita soprattutto alla disposizione degli embrici di tetti simile a quella delle scaglie dei pesci, cioè a file parallele in cui ogni embrice è appoggiato e lievemente sporgente su quello sottostante: cupola, tetto a scaglie. Negli sci da fondo, soletta a scaglie (o a squame), particolare tipo di soletta che presenta, nella zona centrale, una serie di rilievi con sagomature variabili che hanno la funzione di impedire l’arretramento degli sci nelle salite. 2. estens. Piccola scheggia, sottile frammento a frattura irregolare di varî materiali. In partic.: a. Piccola scheggia di pietra o di marmo che si stacca dal blocco nello sgrossarlo o lavorarlo. b. Lamina di ossido di ferro che si forma sulla superficie di un metallo (per es., acciaio) per ossidazione in conseguenza di una lavorazione meccanica o di un trattamento termico, staccandosi poi con facilità nella fucinatura meccanica o nella laminazione, per riformarsi subito dopo. c. Ciascuna delle laminette con cui si presentano alcuni composti chimici, per es. il colesterolo. d. Frammento che si stacca dai chicchi del riso durante la brillatura, e che costituisce uno dei sottoprodotti della lavorazione del riso. e. Sottile squama o pellicola che si stacca dall’epidermide in seguito a processi morbosi; sottile pellicola che si stacca dal cuoio capelluto. f. ant. Rottame di ferro con cui si caricavano a mitraglia le artiglierie: E tra ’l fuoco e tra ’l fumo e le faville E ’l grandinar de la rovente scaglia Ti gittasti feroce (Carducci). 3. In geologia: a. Unità stratigrafica dell’Appennino umbro-marchigiano, caratterizzato da calcari marnosi e marne con selce a frattura scagliosa, di colore variabile dal rosso mattone (s. rossa, di età cretaceo-paleocenica) al grigio cenere (s. cinerea, di età paleogenica). b. Serie di terreni dislocata al di sopra di un’altra serie per il tramite di una superficie di faglia inversa a debole inclinazione rispetto all’orizzontale, o in seguito all’esasperazione di una piega-faglia; si associa spesso ad altre formando una tipica struttura tettonica detta a scaglie. Anche, lembo di materiali rocciosi strappato al substrato e trascinato lungo una superficie di sovrascorrimento. 4. Altro nome (ormai raro) del tessuto spinato. ◆ Dim. scagliétta, piccola scaglia; per un sign. particolare, v. scaglietta.