scalare1
scalare1 agg. e s. m. [dal lat. scalaris, der. di scalae -arum «scala» (v. scala)]. – 1. agg., non com. Fatto o disposto a scala; più com. in senso fig., che cresce o decresce gradualmente, graduato in progressione. a. Detto delle tasse e delle tariffe dei servizî pubblici quando non crescono a seconda delle unità consumate ma per gruppi di unità, ossia per gradi (e si dicono infatti anche graduali) o a scala, in genere colpendo le unità del secondo gruppo con un tasso minore di quello applicato alle unità comprese nel primo, quelle del terzo con un tasso minore del secondo, ecc. b. Metodo s., particolare metodo di appuramento di un conto corrente a interesse. c. In fisica e in matematica, in contrapp. a vettoriale, detto di grandezza completamente determinata da un numero relativo (che ne dà, col suo valore assoluto, la misura rispetto a un’assegnata unità); una tale grandezza è detta anche scalare (s. m.) e scalari sono pure detti talvolta, in contrapp. a vettori e a funzioni vettoriali, i numeri relativi e le funzioni ordinarie. Sono grandezze scalari, per es., le lunghezze, gli angoli, il lavoro, la temperatura, ecc.: tali grandezze sono tutte indipendenti dal sistema di coordinate, e sono quindi degli invarianti s.; sono invarianti scalari il prodotto s. di due vettori, dato dal prodotto del coseno dell’angolo compreso tra i vettori dati e i moduli di questi (che è massimo quando i due vettori sono paralleli e nullo quando i due vettori sono ortogonali) e il modulo stesso di un vettore, pari alla radice quadrata del prodotto scalare del vettore con sé stesso; una grandezza scalare definita per ogni punto dello spazio costituisce un campo s.; in fisica delle particelle, sono dette scalari le particelle di spin nullo e parità positiva, come i pioni, in quanto la loro funzione d’onda quantistica è definita da una sola componente, e costituisce quindi un campo scalare (se la parità è negativa, le particelle sono dette pseudoscalari). 2. s. m. In contabilità, il prospetto per il calcolo degli interessi da capitalizzare periodicamente a debito o a credito del titolare di un conto corrente, nel quale le operazioni si dispongono in ordine cronologico di valute e i numeri si calcolano su ciascun saldo o su ciascuna partita per il periodo intercorrente fra le successive valute. ◆ Avv. scalarménte, in modo tale da crescere o decrescere gradualmente; anche, secondo un metodo scalare: ogni altra forma di credito personale o collettivo, compresa l’anticipata costruzione di case da pagarsi scalarmente (C. Cattaneo).