scalpicciare
v. tr. e intr. [di etimo affine a scalpitare] (io scalpìccio, ecc.). – 1. tr., non com. Calpestare, schiacciare passando sopra ripetutamente con i piedi: il bambino ... si divertiva a s. l’acqua melmosa della gora (Capuana). 2. intr. (aus. avere) Camminare in fretta, strisciando i piedi o comunque facendo sentire il rumore dei passi sul terreno o sul pavimento; anche con uso sostantivato: intese Un parlottare ed uno s. (Pascoli); nel silenzio della chiesa che cominciava a essere rotto dallo s. di qualche fedele (Verga). Per estens., con riferimento ad animali: gli zoccoli delle bestie scalpicciavano ... sui ciottoli delle viuzze ripide (Tomasi di Lampedusa).