scaltrire
(ant. scalterire) v. tr. [der. di un lat. volg. *calterire, forse der. di cauterium: v. cauterio] (io scaltrisco, tu scaltrisci, ecc.; ant. io scaltro, ecc.). – 1. Rendere scaltro o più scaltro: l’esperienza mi ha scaltrito; il buon maestro Diceami: «Guarda: giovi ch’io ti scaltro» (Dante), ti giovi il fatto che io ti rendo accorto del pericolo; nell’intr. pron. scaltrirsi, diventare scaltro: devi scaltrirti un po’, ragazzo mio! 2. Rendere più capace, più accorto e più padrone della tecnica di un’arte, di una professione o di un mestiere: s. i proprî allievi; e nell’intr. pron.: scaltrirsi nell’uso dei colori con un assiduo esercizio. Con compl. di cosa, rendere più agile e rispondente, raffinare: s. la propria lingua, lo stile. ◆ Part. pass. scaltrito, anche come agg., fatto o divenuto scaltro: un attore, un commerciante, un artigiano scaltrito.