scaltrire (ant. scalterire) [der. del lat. volg. ✻calterire "bruciare col ferro rovente"] (io scaltrisco, tu scaltrisci, ecc.; ant. io scaltro, ecc.). - ■ v. tr. 1. [rendere scaltro, conferendo spigliatezza e sicurezza di sé: l'esperienza mi ha scaltrito] ≈ (non com.) ammaliziare, (non com.) ammalizzire, (fam.) fare furbo, infurbire, (roman., fam.) scafare, smaliziare, (fam.) svegliare. 2. (estens.) a. [rendere più capace, più competente nell'esercizio di un'attività, di una professione e sim.: s. i propri allievi] ≈ familiarizzare, impratichire, (non com.) scozzonare. b. [rendere più agile e raffinato: s. lo stile] ≈ affinare, ingentilire, raffinare, (lett.) sbarbarire. ↔ involgarire. ■ scaltrirsi v. intr. pron. 1. [diventare più scaltro, acquistando disinvoltura e sicurezza: hai bisogno di scaltrirti un po'] ≈ (non com.) ammaliziarsi, (fam.) farsi furbo, infurbirsi, rinfurbire, (roman., fam.) scafarsi, smaliziarsi, (fam.) svegliarsi. 2. (estens.) [diventare più capace, più competente nell'esercizio di un'attività, di una professione e sim.] ≈ impratichirsi, maturare.