scapato
agg. [der. di capo, col pref. s- (nel sign. 4)]. – Di persona senza senno, senza giudizio: è un ragazzo s., non ne combina mai una giusta; scherz., di persona sventata, svagata, allegra e scanzonata: scapato e insofferente di giogo, era fuggito via di nuovo in America (Pirandello); anche come s. m. (f. -a): sono una s., sono una matta! (Verga); talora con sign. più vicino a scapestrato: non si sapeva da un pezzo s’era morto o vivo, lo s. e sciagurato Luigi (Bacchelli). Per estens., riferito al comportamento: fare una vita s.; dopo una giovinezza s., aveva messo la testa a posto. Di uso raro o ant. le locuz. darsi, buttarsi allo scapato, fare una vita sregolata, comportarsi poco saggiamente: anziché imitare nell’arrendevolezza e nell’operosità il fratello minore, si buttava allo s., non voleva sentire né ammonizioni né consigli (I. Nievo); e la locuz. avv. alla scapata, in modo poco assennato, con la testa nelle nuvole: andando alla scapata, Batte poi il naso in qualche cantonata (Guadagnoli). ◆ Avv. scapataménte, non com., in modo scapato, con poco giudizio o sventatamente.