scaricare
(poet. scarcare) v. tr. [der. di caricare, col pref. s- (nel sign. 1)] (io scàrico, tu scàrichi, ecc.). – 1. a. Togliere o far scendere un peso, un carico dal mezzo di trasporto su cui è caricato, dalla persona o dall’animale che lo trasporta: s. il grano, il carbone; gli operatori stavano scaricando dal camion i sacchi di cemento; s. cassette al mercato; anche assol.: non hanno ancora cominciato a scaricare. Con riferimento a mezzi di trasporto, condurre, trasportare merci o persone fino al luogo di destinazione: gli automezzi scaricarono le truppe a pochi chilometri dal fronte; e in tono quasi scherz., o fam.: l’autobus mi scarica proprio davanti a casa. b. Liberare, in tutto o in parte, dal carico: s. una nave, un autotreno; il rimorchio è troppo carico, bisogna scaricarlo di qualche quintale. Per estens., svuotare, liberare del contenuto: s. il vapore dalle caldaie; il serbatoio perde, è necessario scaricarlo subito; meno com., s. il ventre, liberare l’intestino, andare di corpo. In usi fig., liberare, alleggerire di un peso morale: s. la coscienza di un rimorso, di una colpa, di una responsabilità; spec. come rifl.: scaricarsi di una preoccupazione; don Abbondio aveva ... voglia di scaricarsi del suo doloroso segreto (Manzoni). c. Riversare: la Nera scarica le sue acque nel Tevere (anche come intr. pron.: i fiumi che si scaricano nell’Adriatico); con uso assol., far defluire scarichi industriali: una conceria che scarica nel lago; per estens., far gravare una forza su una struttura portante: la trave scarica sui piedritti il peso della muratura sovrastante. In senso fig., attribuire, far ricadere: non puoi s. le tue colpe su di noi; s. su altri la responsabilità di un danno. d. Sfogare, dare sfogo: s. l’ira, la rabbia; il direttore spesso scarica il suo malumore sui dipendenti; s. i nervi, calmarsi, rilassarsi: vado a fare una corsa in macchina per scaricare i nervi (Piovene); in questo senso, anche assol., sia nel rifl. (quando ho bisogno di scaricarmi faccio delle lunghe camminate) sia nell’attivo con valore causativo (quando sono nervoso, un film western alla televisione mi scarica); con altro sign., nel rifl., sfogarsi, lasciarsi andare a uno sfogo: si è scaricato con me di tutto il risentimento accumulato in questi anni. 2. a. Vibrare colpi con forza: gli scaricò addosso un sacco di pugni, di bastonate; Comincia il gran battaglio a scaricare (Pulci). b. Far partire il proiettile da un’arma caricata: s. la balestra; con riferimento ad armi da fuoco, far partire il colpo o, più spesso, tutti i colpi: gli scaricò addosso il fucile; s’era appoggiato al muro e aveva scaricato ... le sue pistole addosso agli inseguitori (Jovine). 3. a. Togliere o far esaurire la carica ad armi da fuoco, meccanismi a molla e sim.: è meglio s. il fucile prima di metterlo a posto; hai scaricato il carillon; come intr. pron. scaricarsi, perdere la carica, riferito, come soggetto, a meccanismi a molla: la sveglia si è scaricata; si è scaricata la batteria. b. In elettrologia, asportare o disperdere la carica elettrica posseduta da un corpo o immagazzinata in esso: s. un condensatore, un elettroscopio, un accumulatore. In usi assol., con riferimento a mezzi (dispositivi, apparecchi e sim.) che diventano sede di una scarica elettrica spontanea: condensatore che scarica per difetto d’isolamento. c. Nel linguaggio informatico, trasferire dati da un server al proprio computer tramite l’utilizzo di protocolli informatici (cfr. download): ho scaricato gratutitamente quel programma da Internet; s. file protetti dal diritto d’autore è vietato dalla legge italiana. 4. In marina, s. la vela, portare una vela quadra, nell’atto di serrarla, verso il centro del pennone per formare il cappello. 5. Nell’uso fam., liberarsi di una persona che si ritiene noiosa, sgradita e sim.: finalmente sono riuscita, con una scusa, a s. quel seccatore; anche, lasciare, piantare: il fidanzato l’ha scaricata.