scarto2
scarto2 s. m. [der. di scartare2]. – 1. Lo scartare una o più carte; la carta o le carte scartate a ogni mano da ciascun giocatore: fare lo s.; sbagliare lo s.; fare attenzione allo s. del compagno di gioco (o dell’avversario). 2. a. Lo scartare, cioè il rifiutare, l’eliminare qualcosa dopo una scelta: fare lo s. delle mattonelle difettose; roba, merce di scarto, che è stata scartata come più scadente. Con sign. concr., la cosa o la persona scartata: liquidare gli s. di magazzino; spreg., scarto di leva, giovane dichiarato inabile al servizio militare. In archivistica, la scelta, ai fini dell’eliminazione, di atti depositati in archivî privati o di enti pubblici o dell’amministrazione statale e che determinati organi di sorveglianza a ciò preposti considerano, sulla base di criterî di massima, non meritevoli di conservazione perpetua. In tipografia, fogli di scarto, o, più brevemente, scarti, i fogli di prova usati per avviare la macchina, e inoltre i fogli sporchi, strappati o comunque male impressi, che non vengono conteggiati nella tiratura effettiva. Nell’industria laniera, la parte più grossolana e meno pulita del vello, proveniente specialmente dalle gambe e dalla coda, o inquinata da terra, sterco, e lappole; anche, in senso astratto, la prima operazione del ciclo di lavorazione laniera, consistente nel classificare i pezzami dei diversi velli a disposizione secondo la finezza, la lunghezza e, eventualmente, altre proprietà della fibra, in modo da ottenere lotti omogenei. b. Per estens., cosa o insieme di cose di scarso valore, di qualità inferiore: in questo pezzo di carne c’è molto s.; anche, persona di scarsa capacità e competenza: volevo un bravo meccanico, non uno scarto. 3. Gioco enigmistico che consiste nell’indovinare, attraverso definizioni allusive, due parole di cui una abbia una lettera (s. letterale) o una sillaba (s. sillabico) in meno dell’altra (per es.: maDre, mare; guarNigione, guarigione); si ha uno s. anagrammato quando l’una delle parole, oltre ad avere una lettera in più o in meno dell’altra, ne è anche, per le restanti lettere, l’anagramma (per es.: Bersaglio, girasole).