scavezzo
scavézzo agg. e s. m. [der. (propr. part. pass. senza suffisso) di scavezzare1]. – 1. agg. Scavezzato, cioè rotto, spezzato. In partic., arma s., fucile s., o, come sost., scavezzo, arma da fuoco portatile, proibita in quanto arma insidiosa, con la cassa in due pezzi incernierati in modo da poter ripiegare il calcio sul fusto per meglio nasconderla. 2. s. m. Lo stesso che cavezzo, cioè scampolo di stoffa. 3. s. m. Nelle reti da pesca, uno dei tratti di cavo di canapa che collegano i divergenti alla rete a strascico. 4. agg., ant. In musica, con riferimento ad alcuni organi costruiti tra il 16° e il 18° secolo, pedaliera scavezza o in sesta, quella in cui la successione delle note nella prima metà dell’ottava non avviene per semitoni, ma per quarta ascendente e terza minore (do-re-fa-sol-mi-la); si ignora l’origine del termine in sesta, dovuto forse al fatto che sei delle note della prima metà dell’ottava procedono per salti, oppure perché i tre intervalli di quarta abbracciano una gamma di sei note (do-do diesis-re-mi bemolle-mi-fa).