scesa
scésa s. f. [der. di sceso, part. pass. di scendere]. – 1. a. Atto dello scendere, dell’andare (o del venire) in giù; discesa: la sc. è stata breve e facile; sentiva ora, molto più che nell’andare, l’incomodo di quel modo di viaggiare, ... e specialmente sul principio, nella sc. dal castello al fondo della valle (Manzoni). b. Strada, sentiero, terreno in pendio, che scende verso il basso: al principio, a metà della sc.; in fondo alla sc.; fare la sc. di corsa; talora anche (per attrazione dell’uso analogo di pendìo), la strada in salita: andò dritto su per la sc., e gli altri appresso, litigando (Pasolini). 2. tosc. a. ant. Flussione, catarro: mi si scoperse una sc. con tanto affanno agli occhi, che per il dolore io non potevo vivere (Cellini). b. pop. Scesa di testa, capriccio; ostinazione, impegno, spec. nella locuz. avv. a sc. di testa, con tutto l’impegno; prendersi la sc. di testa, prendersi la briga, preoccuparsi di: il mondo che conosci tu è quello dell’ipocrisia, ma non lo è neanche più, non si prendono più la sc. di testa di nascondere (Palazzeschi).