scetticismo
s. m. [der. di scettico, sull’esempio del fr. scepticisme e ingl. scepticisme]. – 1. Corrente filosofica del pensiero antico sviluppatasi dal 4° sec. a. C. al 2° sec. d. C. (tradizionalmente suddivisa in tre fasi o scuole: il pirronismo, lo scetticismo della media e nuova Accademia e il «neoscetticismo» o «neopirronismo») che, in polemica con le filosofie da essa definite «dogmatiche», in partic. con lo stoicismo e l’epicureismo, critica l’ideale di una conoscenza assoluta delle cose e argomenta la relatività del sapere umano; in assenza di certezze esenti da dubbio, lo scetticismo propone un atteggiamento teoretico di sospensione del giudizio (epochè) e un ideale pratico ispirato all’indifferenza, all’afasia, all’atarassia. Il termine è anche usato per indicare alcuni indirizzi del pensiero moderno che riprendono i temi scettici soprattutto in funzione antisistematica e antimetafisica: lo sc. rinascimentale di Montaigne, lo s. di Gassendi, lo sc. moderato di Hume. 2. Nella filosofia hegeliana, con sc. moderno, si intende l’atteggiamento critico fondato su posizioni empiriste, che nega la veridicità degli elementi concettuali della conoscenza, riconoscendola solo a quelli sensibili, riprendendo così in maniera unilaterale i motivi dello sc. antico, il cui senso filosofico consisterebbe invece nella critica di qualsivoglia principio o fondamento del sapere, sia esso posto nella sensazione oppure nel pensiero, e il cui risultato sarebbe un dubbio irresolubile circa la natura del vero. 3. estens. Atteggiamento di chi, per principio o per inclinazione naturale, dubita di ogni affermazione, è diffidente e incredulo rispetto a ogni valore e verità, anche se tradizionalmente riconosciuti e accettati da tutti; sfiducia, incredulità abituale: ha sempre mostrato sc. verso ogni ideale; lo sc. signoreggiante potrebbe essere vinto e guarito (Gioberti); quel sottile velo di sc. che copriva sempre il suo pensiero in tempo di calma (Fogazzaro); anche, dubbio sulla validità di un’idea, di una teoria, sulla possibilità di riuscita, e sim.: ascoltava con sc. le loro promesse; provo un certo sc. nei confronti dei suoi progetti.