scheletro
schèletro (poet. schèltro) s. m. [dal gr. σκελετός, der. di σκέλλειν «disseccare»]. – 1. a. Il complesso delle ossa dei vertebrati che, come struttura rigida di sostegno, contribuisce a dare una caratteristica forma al corpo degli animali, servendo di protezione a delicati organi interni, e soprattutto fornendo la base di attacco ai muscoli e favorendo, mediante articolazioni, i movimenti; nell’uomo, consta di 208 elementi ossei e può essere schematicamente considerato come costituito da una parte assile (testa e tronco) e da una parte appendicolare, rappresentata dall’ossatura degli arti, unite fra loro dalle cinture scapolare e pelvica: lo s. di un uomo, di un cavallo, di un rettile. Assol., lo scheletro umano: durante gli scavi hanno ritrovato due s.; anche iperb.: è magro come uno s., si è ridotto uno s., pare uno s., e sim., di persona estremamente magra; Parean file di scheltri in cimitero (Carducci); tenere (o avere) uno s. nell’armadio (calco di equivalenti espressioni ingl.), tenere accuratamente nascosti un fatto, un avvenimento, un’azione del passato, considerati riprovevoli, vergognosi per la propria reputazione. b. Ogni formazione rigida che abbia funzione di sostegno e di protezione per i tessuti molli, sia nei protozoi sia nei metazoi. 2. Con usi estens. o fig.: a. In botanica, con riferimento a una pianta o a un suo organo, le parti che persistono più a lungo nei processi di biodegradazione perché formate da tessuti con pareti lignificate o suberificate (per es., le nervature delle foglie), e quindi più resistenti all’attività della microflora eterotrofa (batterî, actinomiceti e funghi). b. Qualsiasi struttura che serva di sostegno a una costruzione: per es., edifici a s. indipendente, quelli con struttura portante di cemento armato o di acciaio; in partic., lo scafo di una nave o di un’imbarcazione, costituito dall’ossatura, dalla chiglia e dai bagli, senza il fasciame, e, in aeronautica, l’ossatura di un apparecchio. c. Ossatura, intelaiatura, schema essenziale di un’opera, di un lavoro intellettuale: lo s. di un dramma, di un romanzo; lo s. di un saggio critico. 3. In cristallografia, s. cristallini, cristalli che, in seguito a una grande rapidità di accrescimento in alcune direzioni più che in altre, risultano irregolarmente e incompletamente sviluppati in modo che la forma poliedrica esterna è solo abbozzata, oppure, per la grande rapidità di accrescimento dei vertici e degli spigoli, presentano la parte centrale delle facce incavata a tramoggia. 4. In pedologia, porzione del terreno costituita da particelle di diametro superiore a 1 mm, che si può separare per setacciamento dalla terra fine; analogam., in sedimentologia, l’insieme dei frammenti e granuli clastici più grossolani inclusi in un sedimento più fine, argilloso o siltoso.