schiaccia
schiàccia (tosc. stiàccia) s. f. [der. di schiacciare]. – 1. non com. L’atto di schiacciare, schiacciamento: aveva preso fra le braccia ... e stringeva il nemico, dandogli tale s. dalla gabbia delle costole, che quello spingava alla disperata coi piedi nel vuoto (Bacchelli). 2. Trappola rustica, costruita con rami d’albero, usata in passato per la cattura della selvaggina e, nelle riserve di caccia, per controllare gli animali predatori (come, per es., la martora): è così denominata perché viene caricata mediante un peso (una grossa pietra) che, quando la selvaggina entra nella trappola, la schiaccia. Fig., rimanere alla s., rimanere preso, invischiato in una situazione pericolosa; non riuscire a sottrarsi a un pericolo, a un danno. 3. Arnese di ferro, a tenaglia, per fare brigidini, ostie e cialde, costituito da due lunghi manici con all’estremità due dischi tra i quali si mette e si schiaccia la pasta, ponendoli poi al fuoco perché si arroventino e così la pasta che è dentro si cuocia.