schifo1
schifo1 agg. e s. m. [dal fr. ant. eschif che è dal francone skiuh(j)an «aver riguardo»]. – 1. agg. a. ant. Schivo; ritroso, sdegnoso: vidi ... Laura mia con suoi santi atti schifi Sedersi in parte (Petrarca); schifiltoso: e tu schifo rifuggi Ogni vivanda (Parini). b. non com. Schifoso; disgustoso, nauseante: non sono da fare in presenza degli uomini le cose laide, o fetide, o schife (Della Casa); una nuvola di zanzare molestatrici, e schife (C. Gozzi); raro nel superl.: le altre cose moderne che prima mi pareano squisite, mi parvero schifissime (Leopardi). 2. s. m. a. Ripugnanza, ribrezzo o disgusto provocati da persone o cose materialmente o moralmente sudice o repellenti: avere, provare, sentire s.; il rospo proprio le metteva s. (I. Calvino); Dài e dài, lo s. gli distruggeva tutto, voce, sogni, allegria, forza e gli faceva venir voglia di sputar addosso a tutti e a tutto (Giovanni Testori). Molto frequente l’espressione fare s., di cosa, fatto o persona che desta ripugnanza: non sopporto la vista dei vermi: mi fanno s.; è una persona ignobile, fa s. a tutti; iperb. e fig., di cosa che non piace per essere molto brutta, cattiva, mal fatta, di cattivo gusto: alla cena hanno servito dei vini che facevano s.; questo articolo è scritto malissimo, fa veramente s.; per la cerimonia si è messa un vestito che faceva s.; con riferimento a persone, dare una pessima prova delle proprie capacità: al concerto il pianista ha fatto s.; la nostra squadra ha fatto s.; purtroppo all’esame ho fatto s.; assol., in senso proprio e fig., anche come esclam.: che schifo!; ant. o letter. l’espressione avere a s., sdegnare, avere a noia: la ragazza ... aveva a s. poi di lavare i piatti e imbrattarsi le mani in cucina (Verga). b. Azione, cosa schifosa; schifezza: il suo modo di comportarsi è stato uno s.; questa stanza è uno s.; lo spettacolo è stato un vero s.; il romanzo che ha vinto il premio è uno s.; e iperb.: è uno s. d’uomo, di donna, una persona ignobile, repellente.