schivare
v. tr. [dal francone skiuh(j)an «avere riguardo, rispetto», v. schifo1 e schifare]. – 1. Evitare, scansare: s. un pericolo, un ostacolo; le case stringono le strade a frustate e la gente cammina in fretta sui selci schivando le carrozze (Enzo Siciliano); per s. un motorino ho tamponato la macchina che mi precedeva; il pugile riusciva con difficoltà a s. i colpi dell’avversario; vaccinandosi per tempo, si può spesso s. l’influenza (o di prendersi l’influenza); in partic.: s. una persona, evitarla, fare in modo di non incontrarla, di non trovarcisi insieme: è un pettegolo, e cerco sempre di schivarlo. Fig., rifuggire da qualche cosa: s. le discussioni, le tentazioni; s. le domande imbarazzanti; Non ti cal d’allegria, schivi gli spassi (Leopardi). 2. ant. o non com. Evitare ad altri un male, un pericolo: cerca di schivarmi, se puoi, questa seccatura; tenere lontano, salvare qualcuno da un pericolo: Se da grandine il ciel sempre ti schivi (Ariosto). 3. ant. Disprezzare, avere a schifo.