schivo
agg. e s. m. [der. di schivare], letter. – 1. agg. Contrario, non disposto, riluttante a fare, ad accettare qualcosa, per abitudine, carattere, temperamento e sim.: essere, mostrarsi s. di lodi, di complimenti, di onori, di applausi; è sempre stato s. di ogni mondanità; essere s. di (o ad) apparire in pubblico; ritroso, riservato, timido, per pudore, riserbo: una ragazza molto s.; è di temperamento piuttosto s.; Giovene s. e vergognoso in atto Et in penser (Petrarca); s’interrompeva all’improvviso e conchiudeva frettolosamente con una sorta di s. pudore (Jovine). 2. s. m. Sentimento di avversione, solo nelle espressioni, ormai disus. o rare, avere a schivo, sdegnare, disprezzare, e prendere a s., prendere, avere a noia: Ancor non prendi a s., ancor sei vaga Di mirar queste valli? (Leopardi, con riferimento alla luna).