schizzare /ski'ts:are/ [voce di origine onomatopeica]. - ■ v. intr. (aus. essere) 1. [di sostanza liquida, uscire fuori improvvisamente e con forza: lo spumante è schizzato fuori dalla bottiglia] ≈ (tosc.) sbuzzare, sprizzare, zampillare. ↓ fuoriuscire, riversarsi, versarsi. 2. (estens., fam.) a. [tirarsi su d'impeto: al suono della sveglia sono schizzato fuori dal letto] ≈ balzare, guizzare, saltare, scattare. b. [andare via di scatto, d'improvviso: devo s. al lavoro] ≈ correre, fuggire, scappare. ■ v. tr. 1. [gettare fuori un liquido a schizzi: l'aspide schizza un pericoloso veleno] ≈ spruzzare. ↓ lanciare. ‖ sputare. 2. a. [sporcare con schizzi di un liquido: una macchina mi ha schizzato i pantaloni] ≈ impillaccherare, inzaccherare, macchiare. ‖ infangare. b. (fig.) [esprimere in modo evidente un sentimento, una condizione e sim.: s. bile; s. salute da tutti i pori] ≈ sprizzare. 3. a. [disegnare a tratti rapidi, sommari, essenziali: s. un ritratto] ≈ abbozzare, delineare, (non com.) sbozzare, schematizzare, tratteggiare. b. (estens.) [descrivere per sommi capi, parlando o scrivendo: ho cercato di s. un quadro della situazione] ≈ abbozzare, (fam.) buttare giù, delineare, schematizzare, scorciare, tracciare, tratteggiare. 4. (fam.) [tenere da parte una persona, non considerarla: mi ha schizzato tutta la sera] ≈ evitare, ignorare. ↔ considerare, (fam.) filare. ■ schizzarsi v. rifl. [sporcarsi con schizzi di un liquido: mi sono schizzato d'olio] ≈ impillaccherarsi, inzaccherarsi, macchiarsi. ‖ infangarsi.