scioperato
agg. e s. m. (f. -a) [der. di scioperare]. – 1. ant. Senza lavoro, disoccupato: ser Ciappelletto, che sc. si vedea ... si deliberò, e disse che volea volentieri (Boccaccio); o anche inoperoso, sfaccendato, ozioso per non aver niente da fare: come che l’uomo sia il più del tempo acconcio a sbadigliare, non di meno, se egli è soprapreso da alcuno diletto o da alcun pensiero, egli non ha a mente di farlo, ma scioperato essendo ..., facilmente se ne ricorda (Della Casa). 2. Che non ha voglia o necessità di lavorare e vive da fannullone, in modo sregolato e dissipato: un giovane sc.; quella è gente sc.; per estens.: fare una vita sc.; in mezzo a una società sc. e osservatrice, tra una folla di conoscenze vecchie e nuove, furono costretti a prendere maggiori precauzioni (De Roberto). Più com. come sost.: fare lo sc.; vivere da scioperato; tuo zio è uno scioperato. Ha già dato quasi fondo a tutto il suo patrimonio (Capuana); i redattori sono degli sc., non fanno mai niente (C. Levi); nel bar alla fermata c’era il solito via vai degli sc. di quell’ora (Pasolini). ◆ Avv. scioperataménte, non com., da scioperato, da fannullone, o in modo sregolato e dissipato: vivere scioperatamente.