sciopero virtuale
loc. s.le m. Forma di protesta attuata mantenendo l’impegno lavorativo contrattuale, in conseguenza della quale il lavoratore non percepisce il relativo compenso e il datore di lavoro deve versare la somma trattenuta per lo sciopero su un fondo speciale a gestione concordata. ◆ L’associazione nazionale magistrati amministrativi ha indetto per il 5 dicembre una giornata di sciopero «virtuale» per protestare contro la situazione attuale dei Tar. I proventi saranno devoluti all’associazione Medici senza frontiere. (Sole 24 Ore, 16 novembre 2003, p. 1, Prima pagina) • Per esempio introdurre l’obbligo per i lavoratori di dichiarare preventivamente (previo «referendum» nei luoghi di lavoro) quale sarà la percentuale degli scioperanti, in modo da evitare la paralisi di un servizio a causa magari dell’astensione di pochi dipendenti. Oppure attuare il cosiddetto «sciopero virtuale» (pubblicizzando l’agitazione senza interrompere l’attività) perché «lo sciopero in un solo segmento del processo produttivo può paralizzare l’intero servizio», ha sottolineato [Antonio] Martone. (Danilo Paolini, Avvenire, 21 maggio 2005, p. 4, Primo piano) • [Moni Ovadia] ha confessato di avere un sogno. «Uno sciopero virtuale di tutta la popolazione immigrata sotto un piccolo slogan: “Se noi non ci fossimo”. So bene che l’emigrazione crea conflitti ma la mediazione del conflitto è segno di una città matura». (Paola D’Amico, Corriere della sera, 7 luglio 2006, p. 7).
Composto dal s. m. sciopero e dall’agg. virtuale, ricalcando l’espressione ingl. virtual strike.
Già attestato nella Repubblica del 29 ottobre 1993, p. 23, Cronaca (Carlo Chianura).