scocciare1
scocciare1 v. tr. [voce di origine merid., der. di coccia] (io scòccio, ecc.). – 1. region. Rompere cose fragili, e in partic. il guscio delle uova: s. un piatto, un vaso; salatelo [il semolino] e scocciategli dentro l’uovo (Artusi). 2. fig., fam. Importunare, disturbare, infastidire, dar noia, seccare (per ellissi di un originario scocciare i coglioni, che era in più evidente sinonimia con rompere): è uno che scoccia tutti con continue richieste di favori; almeno per qualche ora vorrei starmene tranquillo senza essere scocciato da nessuno; le sue continue lamentele mi hanno veramente scocciato; con uso assol.: quanto scocci!; non stare a scocciare!; anche, provocare disagio, imbarazzo e sim.: mi scoccia non essere puntuale agli appuntamenti; gli scoccia molto chiedere un prestito ai parenti. Come intr. pron., scocciarsi, infastidirsi, seccarsi, o anche annoiarsi: mi sono proprio scocciato del suo modo di fare; si è veramente scocciato di essere continuamente richiamato all’ordine; a quella festa ci siamo tutti terribilmente scocciati. ◆ Part. pres. scocciante, frequente come agg., che scoccia, noioso, importuno, fastidioso, e anche sgradevole, imbarazzante e sim.: oggi i bambini sono stati proprio scoccianti; quanto sei scocciante!; questo spettacolo è terribilmente scocciante; mi ha dato un incarico davvero scocciante. Spesso con valore neutro, in funzione di predicato: è scocciante fare così lunga anticamera dal dentista; è molto scocciante per uno della sua età dipendere ancora economicamente dai genitori. ◆ Part. pass. scocciato, frequente come agg., annoiato, urtato, infastidito: oggi sono scocciato di tutto; mi è sembrato piuttosto scocciato; mi ha risposto con tono scocciato.