scoglia
scòglia s. f. (ant. scòglio m.) [lat. spŏlia (pl. di spolium), prob. incrociato con scaglia o scorza], letter. – L’involucro, costituito dallo strato corneo della pelle, che i serpenti, le bisce e le lucertole abbandonano ogni anno al tempo della muta (nell’uso com. e nel linguaggio scient. spoglia): un giovincel serpente Uscito pur mo’ fuor dal vecchio scoglio (Poliziano); La serpe si vedea ... Tra sasso e sasso della scoglia uscire (Pulci); Come uscito di tenebre serpente, Poi c’ha lasciato ogni squalor vetusto, Del nuovo scoglio altiero (Ariosto); per estens., rivestimento, involucro esteriore di altri animali o di frutti; fig., viluppo, velo, strato d’impurità e di imperfezione: Correte al monte a spogliarvi lo scoglio Ch’esser non lascia a voi Dio manifesto (Dante).