scolastico1
scolàstico1 agg. [dal lat. scholastĭcus, gr. σχολαστικός, der. di schola, gr. σχολή: v. scuola] (pl. m. -ci). – 1. a. Di scuola, della scuola, relativo alla scuola, destinato alla scuola: ordinamento, calendario, orario s.; l’inizio, la fine dell’anno s.; i programmi s.; è una persona molto esperta di problemi s.; un ragazzo intelligente ma dal rendimento s. poco brillante; obbligo s. (v. obbligo); edilizia s.; editoria s.; medico s., medico incaricato dell’assistenza sanitaria nelle scuole. b. Con valore per lo più limitativo, che si apprende a scuola, che riflette il grado di conoscenza acquisito a scuola: nozioni s.; possedere una cultura s.; parlare un inglese s.; conoscere una lingua straniera a livello scolastico. Per estens., elementare e meccanico, legato a schemi rigidi e convenzionali, privo o scarso di rielaborazione critica e poco personale: un’esposizione, una trattazione un po’ s.; un saggio storico con buoni spunti ma dall’impostazione troppo scolastica. c. Di un formato di carta, designato più comunem. come scolastica s. f.: scolastica piccola (78 × 108 cm); s. grande (88 × 112 cm). 2. a. Con riferimento alle scuole, e spec. alle università medievali, metodo s., espressione con la quale si intende indicare, con molta approssimazione, un modo di organizzare l’insegnamento e il sapere secondo schemi formali, sillogistico-deduttivi, ispirati alla logica aristotelica, metodo considerato caratteristico della cultura filosofica e teologica della scolastica dei secoli 13° e 14°; per estens., e con sign. non positivo, indica formalismo, tendenza ad allontanarsi dalla concretezza dei problemi. b. Più precisamente, della scolastica, come corrente filosofica, proprio della scolastica, dei suoi principî e metodi: il pensiero s.; la fusione s. di teologia e filosofia; il detto s. «niente è nell’intelletto che prima non sia stato nel senso» (Rosmini); talora, con connotazione negativa, troppo formale, astratto, o anche categorico e dogmatico: un’argomentazione, un’intransigenza s.; un gergo barbaro e indeterminato, tra il mistico e lo s. (Carducci). Come s. m., seguace, rappresentante della scolastica: la fede degli s. nell’infallibilità di Aristotele. c. Come s. m., al plur., gli s., denominazione usata spesso nella storia della giurisprudenza per indicare i giuristi dei sec. 14° e 15°, così designati per il metodo dialettico da loro usato negli scritti e nell’insegnamento (indirettamente influenzato da quello proprio dell’insegnamento filosofico e teologico della scolastica), più comunem. noti come bartolisti o commentatori. 3. In paleografia latina, scritture s., i tipi di scrittura testuale gotica adoperati nei maggiori centri universitarî europei nei sec. 13° e 14° per la produzione di testi didattici e di classici, ad uso degli studenti. ◆ Avv. scolasticaménte, in modo scolastico, o eccessivamente scolastico: trattare, esporre un argomento scolasticamente; anche, dal punto di vista scolastico, con riguardo cioè al rendimento e al profitto nella scuola: un ragazzo vivace e intelligente, ma scolasticamente immaturo. Meno com., in modo conforme ai principî e ai metodi della scolastica: principî dogmatici scolasticamente accettati.