scolo
scólo s. m. [der. di scolare3]. – 1. a. Lo scolare, movimento di deflusso di acque o di altri liquidi: un fossato per lo s. dell’acqua piovana; rete di scolo; galleria di scolo, nelle miniere, per lo scolo delle acque d’infiltrazione. Canale di scolo, in generale, per convogliare acque o liquidi di scarico; in partic., nell’attrezzatura navale, cunetta che corre intorno al ponte delle navi, presso la murata, destinata a raccogliere l’acqua che scorre sul ponte e a riversarla in mare attraverso gli ombrinali. b. Il liquido, la sostanza che scola: lo s. del letame è un ottimo concime. Nell’industria zuccheriera, denominazione delle acque madri della cristallizzazione dello zucchero, costituite da sciroppi concentrati (s. scuro, chiaro, verde, ecc.). 2. a. Con riferimento a organismi umani (o animali), la fuoriuscita di liquido sieroso o purulento da un orifizio naturale o creato chirurgicamente. b. Sinon. pop. di blenorragia, con allusione al sintomo più caratteristico di questa affezione venerea.