scomodo1
scòmodo1 agg. [der. di comodo1 col pref. s- (nel sign. 1)]. – 1. Non comodo, privo di comodità, che comporta disagio o molestia, fastidio, perdita di tempo e sim.: stare in una posizione s.; una poltrona, una sedia s.; questa strada è la più breve, ma è anche la più s.; un viaggio s.; un treno, un orario, un turno di lavoro s., che non risponde ai proprî desiderî, alle proprie necessità ed esigenze; una casa s., priva delle necessarie comodità; e con valore neutro: è scomodo dover fare un’ora di autobus, mattina e sera, per andare al lavoro; tornare scomodo, non essere gradito, causare disagio o difficoltà: se non ti torna s., passa tu da casa mia. 2. Riferito a persona, con sign. passivo, che prova disagio, per lo più con funzione avverbiale: in questa vettura, in questa poltrona si sta un po’ troppo scomodi. 3. a. fig. Di persona che, per le sue idee e il suo modo di agire improntati ad anticonformismo e a intransigenza morale, mette in crisi l’ambiente in cui opera in quanto ne turba gli equilibrî comunque raggiunti: un personaggio s.; un prete, un magistrato s.; per estens.: un funzionario che ha assunto atteggiamenti s. per la direzione dell’azienda. b. Più genericam., che crea difficoltà, che costituisce un problema: un testimone s.; un avversario s., difficile da trattare. ◆ Avv. scomodaménte, in modo scomodo, disagiato: viaggiare, star seduto scomodamente.