sconcio /'skontʃo/ [der. di sconciare]. - ■ agg. (pl. f. -ce, raro -cie) 1. [che offende la decenza: parole s. e triviali; una storiella s.; atti s.] ≈ cochon, indecente, (non com.) laido, osceno, scandaloso, (lett.) scatologico, scurrile, sozzo, sporco, turpe, vergognoso, volgare. ↓ impudico, indecoroso, salace, scabroso, spinto. ↔ acconcio, decente, decoroso, pudico. ↑ castigato, casto, morigerato. 2. (estens.) [che offende la vista o il senso estetico: uno s. animale; una s. costruzione] ≈ disgustoso, mostruoso, orribile, orrido, orripilante, repellente, ributtante, ripugnante, schifoso. ↓ brutto. ‖ sporco, sudicio, turpe. ↔ incantevole, meraviglioso. ↓ bello, delizioso, grazioso. 3. (estens.) [di lavoro e sim., eseguito malamente] ≈ grossolano, malfatto, raffazzonato, scadente, sciatto. ↔ (non com.) acconcio, accurato, benfatto, curato, rifinito, scrupoloso. ■ s. m. 1. [cosa o situazione riprovevole sotto l'aspetto morale] ≈ [→ SCONCEZZA (2)]. 2. (estens.) [cosa mal fatta: questo compito è uno s.] ≈ bruttura, obbrobrio, (pop.) porcata, (fam.) porcheria, (fam.) schifezza, schifo, (volg.) vaccata. ↔ capolavoro, meraviglia. [⍈ DECENTE]