scongiurare
v. tr. [der. di congiurare, col pref. s- (nel sign. 5)]. – 1. ant. e letter. Costringere il demonio o altre forze malefiche ad abbandonare la persona o la cosa che ne è invasata: fare esorcismi per s. Satana; s. con formule magiche gli spiriti maligni. 2. fig. a. Pregare ardentemente in nome di persone o valori e sentimenti sacri o cari: ti scongiuro in nome dei tuoi figli, per amore di Dio; con sign. più generico, pregare fervidamente, supplicare per qualcosa di molto importante e grave: vi scongiuro di tacere; perdonami, te ne scongiuro; l’ho scongiurato di aiutarmi, ma è stato sordo alle mie suppliche; Or son io d’una parte e d’altra preso: L’una mi fa tacer, l’altra scongiura Ch’io dica (Dante); anche in usi assol.: tanto disse e tanto pregò e scongiurò, che ella, vinta, con lui si paceficò (Boccaccio). b. Evitare, allontanare definitivamente: s. un pericolo, un danno, una disgrazia; la febbre perdura, ma pare ormai scongiurato il pericolo di complicazioni.