scongiuro
s. m. [der. di scongiurare]. – 1. a. L’atto dello scongiurare il demonio o altri spiriti del male, e le parole, i gesti e gli oggetti con cui si cerca di costringere le forze malefiche ad allontanarsi: operare, fare uno s.; in passato, l’epilessia veniva popolarmente curata ricorrendo agli scongiuri. b. Formula solenne (detta anche formula di scongiuro), per lo più magica e misteriosa, con cui si invoca e si prega una divinità o una forza sovrannaturale, o se ne chiede l’intervento: ripeté tre volte un lungo scongiuro. c. Per estens., nell’uso com., formula, gesto o rito diretti ad allontanare o neutralizzare l’azione di supposte potenze pericolose o nocive (iettatura, cattivo augurio e sim.); per lo più al plur.: quel tipo porta iella, facciamo gli scongiuri! 2. letter. e raro. Preghiera fervida e appassionata, supplica. 3. ant. Giuramento, promessa solenne: Venner dunque d’accordo alli scongiuri, E posero le man sugli Evangeli (Ariosto).