sconocchiare
v. tr. [der. di conocchia, col pref. s- (nel sign. 3)] (io sconòcchio, ecc.), non com. – 1. Filare, trarre il pennecchio avvolto alla rocca. 2. fig. a. tosc. Mangiare qualcosa di gusto, avidamente, senza lasciarne nulla: una solenne padellata ... che comparsami calda calda, e ben rosolata in tavola, me la sconocchiai francamente quasi tutta (Redi); spesso con la particella pron. in funzione rafforzativa: ieri sera si è sconocchiato un pollo intero. b. roman. Ridurre a mal partito, allo stremo delle forze fisiche; fiaccare, stremare: questa lunga influenza mi ha sconocchiato; se non la pianti ti sconocchio! ◆ Part. pass. sconocchiato, anche come agg., nel sign. 2 b, spec. nelle locuz. essere, sentirsi (tutto) sconocchiato, fiacco, indebolito, con le ossa rotte.