scontare
v. tr. [der. di conto, col pref. s- (nel sign. 4), propr. «detrarre dal conto»] (io scónto, ecc.). – 1. Detrarre da un conto, da un importo: sulla spesa totale posso scontarvi il dieci per cento; in partic., estinguere in parte o totalmente un debito versando il denaro al creditore o risarcendolo con cessione di oggetti, con prestazioni o altrimenti: ho già scontato una buona metà del mutuo; ha un debito con l’impresa per cui lavora e lo sconta a poco a poco con lavoro straordinario; io aveva condisceso d’assisterlo, scontando un certo numero delle sue cambiali (L. Da Ponte). 2. estens. a. Sostenere la pena dovuta a riparazione del male commesso: s. una colpa, le proprie colpe; s. un delitto; gli invasori, prima o poi, dovranno s. le atrocità commesse durante l’occupazione; anche del male commesso da altri: Ermengarda, secondo il Manzoni, scontò con la propria sofferenza le colpe della sua dinastia e del suo popolo; Cristo ha scontato sulla croce il peccato originale e il male di tutta l’umanità. Per estens., fam., subire la pena dovuta a riparazione o come ritorsione di offese, danni, malignità e dispetti fatti ad altri, di comportamenti riprovevoli: un giorno o l’altro gli farò s. la sua arroganza; e con compl. oggetto indeterminato: una volta o l’altra gliela farò scontare. b. Subire le conseguenze di errori o di eccessi in cui si è incorsi: s. la propria dabbenaggine; s. gli errori fatti in gioventù; sconta amaramente l’audacia di aver voluto unire il suo destino al mio (I. Nievo); e con compl. oggetto indeterminato: ieri sera ho ecceduto nel mangiare e nel bere, e oggi la sconto; o assol.: da giovane te la sei spassata, e ora sconta! c. Espiare la punizione inflitta: deve ancora s. tre anni di carcere; è stato amnistiato quando già aveva scontato quasi tutta la pena. 3. Eseguire una operazione di sconto bancario (v. sconto): s. una cambiale, una tratta. 4. fig. a. Prevedere, dare per certo un fatto prima che si verifichi (quasi esclusivam. nella forma essere scontato): il suo licenziamento, dopo lo scontro con il direttore, era scontato; una crisi di governo a breve scadenza è scontata; la sua elezione a deputato, data la popolarità di cui gode, era scontata in partenza. b. Nel linguaggio della critica letteraria e artistica, far proprio, assimilare, e quindi superare, una condizione o una situazione, un influsso spirituale o formale, un modello tecnico: nel Manzoni dei «Promessi Sposi» si può dire ormai scontata ogni poetica programmatica; Rosai e De Pisis hanno sùbito scontato l’esperienza futurista. ◆ Part. pres. scontante, anche come agg. (la banca scontante) e sost. (lo scontante), l’ente o il privato che si fa cedere un credito altrui contro pagamento del suo valore attuale. ◆ Part. pass. scontato, anche come agg. (v. la voce).