scornare
v. tr. [der. di corno1, col pref. s- che, nelle varie accezioni, assume funzioni diverse] (io scòrno, ecc.). – 1. a. Rompere, recidere le corna o un corno; più com. nel rifl., rompersi le corna: quel montone, a forza di cozzare, ha finito per scornarsi. b. fig. Mettere in ridicolo; deridere, svergognare: messer Dolcibene ... scornava forte costoro (Sacchetti); non voglio farmi s. come medico (I. Nievo). Nel rifl., non riuscire in un’impresa, fallire in un tentativo traendone ridicolo e vergogna: ha voluto giocarmi un brutto tiro ma si è scornato; se ti metti contro di lui ti scornerai; Sì ch’avendo le reti indarno tese, Il mio duro adversario se ne scorni (Petrarca). 2. assol. Dare cornate; colpire con le corna; cozzare, di animali: sta attento, quella capra scorna. ◆ Part. pass. scornato, anche come agg., con le corna rotte: un caprone scornato; com. soprattutto in senso fig., di persona che non è riuscita nel proprio intento e dal fallimento ha ricavato umiliazioni e ridicolo: restare scornato, tornarsene a casa scornato.