scorrere
scórrere v. intr. e tr. [lat. excŭrrĕre «correre fuori, correre via», comp. di ex- e currĕre «correre»] (coniug. come correre). – 1. intr. (aus. essere) a. Muoversi, spostarsi su una superficie lungo un condotto, un tracciato o una guida: il fiume scorre lento nel suo letto; un ruscello scorreva tra due rive erbose; l’acqua scorre nelle tubature; il sangue scorre nelle vene (raro e letter. l’uso come trans.: e ben fu dritto Se Cortes e Pizzarro umano sangue Non istimar quel ch’oltre l’Oceàno Scorrea le umane membra [Parini], dentro le membra dell’uomo); il dente d’arresto del percussore scorre in una scanalatura dell’otturatore; la fune scorre nella carrucola; in marina, detto di un cavo che non rimane fermo, quando viene in forza, perché non è stato abbozzato bene o legato col nodo appropriato. b. Con riferimento a liquidi, anche uscire fuori, fluire, colare: lascia s. l’acqua dal rubinetto, se vuoi averla più fresca; grosse lacrime gli scorrevano giù per le guance; del sangue umano, essere versato in grande abbondanza: spesso scorre più sangue nelle guerre civili che in quelle esterne. c. estens. Correre velocemente, senza incontrare ostacoli o difficoltà: la penna scorreva quasi automaticamente sul foglio; nel suo ricordo, i momenti di quella giornata scorrevano rapidi e chiari come le scene di un film; in senso fig., con riferimento a discorsi, frasi e sim., procedere con facilità, con coerenza logica e sintattica: questo periodo è pesante, scorre poco; una poesia che scorre fluida; alcuni ragionamenti non scorrono, sono oscuri. d. Passare, trascorrere, spec. del tempo: le giornate scorrevano liete e felici; le ore scorrevano rapidamente; da allora, sono scorsi già due mesi; estens., letter., finire, non esservi più, venire a mancare: Lasso, così m’è scorso Lo mio dolce soccorso (Petrarca). e. non com. Sinon. generico di correre, sia nel senso di attraversare uno spazio: i tuoni scoppiati con istrepito repentino, scorrevano rumoreggiando dall’una all’altra regione del cielo (Manzoni); sia in quello di scorrazzare: quello svago che pur trovava nello s. in qua e in là all’aria aperta (Manzoni). f. Passare rapidamente davanti agli occhi, con riferimento a una successione di immagini: i titoli di coda scorrevano troppo velocemente; nella locuz. far scorrere: far s. un film, o i fotogrammi di un film sullo schermo, far s. le righe di un testo sul video, ecc. g. ant. Fare scorrerie in territorio nemico o estraneo: non mancando ... le genti del pontefice di s. e predare per tutto il paese (Guicciardini). h. ant. Incorrere, trascorrere, o incappare: scorgo molti per loro stultitia scorsi ne’ casi sinistri, biasimarsi della fortuna (L. B. Alberti); scorrono spesso in costumi poco moderati (Castiglione). 2. tr. a. Percorrere in fretta con lo sguardo, leggere rapidamente: scorse la lettera fino in fondo; ho scorso il tuo articolo e m’è sembrato interessante; non ho avuto nemmeno il tempo di s. il giornale; per estens., non com., percorrere con il pensiero, con il ricordo: ho scorso il mio passato ma non vi ho trovato nulla da rimproverarmi. b. non com. Percorrere una zona, un territorio, spec. per predare e devastare: eserciti stranieri hanno scorso per secoli l’Italia; i viniziani ... scorrevano cogli stradiotti tutto il paese (Guicciardini). ◆ Part. pres. scorrènte, anche come agg., scorrevole, in senso fig. (ma poco com.): periodo, prosa, stile scorrente; in botanica, detto di foglia o di altro organo (lamelle di certi funghi) che si prolunga in giù lungo l’asse; sinon. di decorrente (v. decorrere). ◆ Part. pass. scórso, anche come agg. e, con accezione partic., come s. m. (v. scorso).