scorta
scòrta s. f. [femm. sostantivato di scorto, part. pass. di scorgere, nel sign. ant. di «guidare»]. – 1. a. L’azione di scortare, di accompagnare per guidare e proteggere, o per sorvegliare: fare la s. al treno presidenziale; essere di s. a un gruppo di prigionieri; personale di s.; Ma dimmi ... chi son quelle Due anime che là ti fanno scorta (Dante). Con la s., sotto la s., con l’aiuto, sotto la guida: mettersi a studiare l’inglese sotto la s. di un bravo insegnante (anche in senso fig.: orientarsi, decidere con la s. del buon senso); per scorta (con la forma eufonica, per iscorta), come aiuto, come guida: prendemmo per s. un conoscitore del luogo. b. In senso concr., la persona, le persone, i mezzi che compiono la funzione di scortare: Amor, ch’a ciò m’invoglia, Sia la mia s. e ’nsignimi ’l camino (Petrarca); avviarsi, avventurarsi senza scorta, o con una buona s. (o, anche, sotto buona s.); la s. di un uomo politico, di un magistrato, per difesa da possibili attentati; scorta d’onore, dovuta a personalità e rappresentanze in occasione di particolari visite fatte in forma ufficiale. c. Nel linguaggio milit., l’azione di scortare truppe, materiali, trasporti, grandi unità navali o aeree, ecc.: fare la s. a una colonna di rifornimenti; essere di s. a un convoglio. Con sign. concr., l’unità militare assegnata per proteggere convoglî, autocolonne, treni e sim. durante spostamenti; con riferimento a convogli marittimi, s. navale diretta, effettuata da unità leggere e veloci di superficie, s. navale indiretta, effettuata da grandi unità che proteggono a distanza il convoglio incrociando sulle probabili rotte di provenienza del nemico; s. aerea, per protezione ad aerei da trasporto o flotte da bombardamento. Anche in funzione appositiva: nave scorta, aereo scorta, e sim. Scorta esplosivi, servizio militare di vigilanza che viene comandato ogniqualvolta si debba effettuare un trasporto di esplosivi per via ordinaria o per ferrovia, avente il compito di impedire che estranei si avvicinino al veicolo che trasporta gli esplosivi o tentino atti di sabotaggio. 2. Provvista, riserva di viveri, di combustibili o di altri materiali, fatta per sovvenire al consumo di un determinato periodo di tempo, o accantonata per essere usata in caso di necessità: in vista di una nuova crisi energetica, i condòmini si sono costituiti una s. di gasolio; nelle escursioni in montagna è bene portarsi dietro una piccola s. di viveri e di medicinali. In partic.: a. Carro s. (o carro di scorta), veicolo ferroviario (detto anche tender) che contiene il combustibile, l’acqua e gli attrezzi per la locomotiva. b. In marina, l’insieme dei materiali di consumo necessarî all’autonomia di una nave per un determinato percorso: fare (la) s. di combustibile, di acqua; anche, l’insieme dei materiali di riserva imbarcati per fronteggiare eventuali casi di emergenza: il comandante, per non intaccare le s., ha fatto razionare i viveri. c. Ruota di scorta, ruota completa di cerchione e pneumatico che ogni autoveicolo porta con sé come riserva per casi di necessità (v. ruota, n. 1 a). d. Nel linguaggio econ., quantità fisica di beni detenuti da imprese industriali e commerciali, consumatori, organismi di vario genere, al fine di far fronte a prevedibili o eventuali necessità future; nel settore produttivo il livello delle scorte viene determinato, per ogni singola impresa, sulla base di valutazioni riguardanti l’andamento della domanda, la prevedibile evoluzione produttiva, la variazione dei prezzi sul mercato, i tempi di approvvigionamento, ecc.; si distingue inoltre, in base alla destinazione dei beni, tra s. di materie prime, s. di prodotti semilavorati, s. di prodotti finiti; per s. monetaria, v. riserva (n. 2 c). e. In diritto, le cose mobili destinate in modo durevole a servizio di un fondo rustico, distinte in s. vive, cui appartengono gli animali utilizzati nella coltura del fondo, con esclusione di quelli allevati a scopo industriale o da cortile; s. morte, comprendenti gli attrezzi e le macchine usati per la lavorazione o sfruttamento del fondo, le sementi, i concimi, i foraggi, lo strame, la paglia, sempre che siano destinati alla coltivazione del fondo e non alla vendita.