scotto3
scòtto3 s. m. [dal franco skot «tassa»], ant. e letter. – Il prezzo che si deve pagare per aver mangiato all’osteria o in una locanda, il costo di un pasto: in tutte le terre passate non guadagnò soldi venti, che gli scotti gli erano costati più di cento novanta (Sacchetti); di qui l’uso fig. di compenso, contropartita: Alto fato di Dio sarebbe rotto, Se Letè si passasse e tal vivanda Fosse gustata sanza alcuno scotto Di pentimento (Dante); spec. nella frase, rimasta viva anche nell’uso odierno, pagare lo s., rispondere di cattive azioni commesse o di un cattivo comportamento, scontare, subire le conseguenze, pagare il fio: lei avrà in qualche modo pagato lo s. di una ricchezza costruita con la violenza e la frode (Sciascia). Resta invece limitato all’uso ant. il sign. estens. di ciò che si mangia, vitto, pasto consumato in una locanda o pensione, anticam. presente nelle locuz. stare a s. da uno o presso uno, riceverne il vitto, mangiare presso di lui, e tenere uno a s., passargli il vitto.