scozzese
scozzése agg. e s. m. e f. – 1. Della Scòzia (ingl. Scotland), regione settentrionale della Gran Bretagna: il popolo s.; la lingua s. (o lo scozzese, s. m.), la lingua parlata in Scozia, appartenente al gruppo delle lingue celtiche insulari; dialetto inglese-s., varietà dell’inglese parlato nell’Inghilterra settentrionale. Come sost., abitante, nativo, cittadino della Scozia: uno S.; una S.; gli Scozzesi. 2. Locuz. particolari: a. Caldaia s., altro nome della caldaia a tubi di fumo (v. caldaia). b. Doccia s., anche in senso fig. v. doccia, n. 3. c. Scuola s., scuola filosofica fondata in Scozia da Th. Reid nella seconda metà del sec. 18°, detta anche scuola del senso comune (v. senso comune, n. 2) con riferimento alla tesi fondamentale da essa sostenuta nel tentativo di riaffermare, a fronte della critica scettica di D. Hume, i tradizionali principî della conoscenza, della morale e della religione. d. Stoffa, tessuto s., caratteristico tessuto di lana (o anche di cotone, seta e sim.), con termine scozzese chiamato tartan 〈tàatn〉, variamente quadrettato a colori diversi e contrastanti, con gli stessi disegni particolari e varietà di tinte che un tempo servivano a distinguere fra loro i diversi clan scozzesi (anche assol. come s. m.): uno s. di lana; Giorgio indossava uno s. di prima dell’autarchia (Fenoglio). 3. Come s. f., danza popolare della Scozia (spesso indicata con il nome fr. écossaise) che si eseguiva al suono della cornamusa su un ritmo variabile, a volte binario, a volte ternario. Nel sec. 19° prende la forma di una contraddanza di società, di movimento rapido in 2/4: le s. per pianoforte di Beethoven, di Schubert.