scrauso
agg. (fam.) Brutto, di aspetto sgradevole; di qualità scarsa, scadente, fuori moda. ♦ La vita quotidiana durante il fascismo. Lunedì 28, mattino, università di Roma, aula due della facoltà di Lettere. Si parlerà di nomi e cognomi, di soprannomi, di mode e di significati. Il convegno, Invito all' onomastica, è organizzato dall' Accademia degli Scrausi, un gruppo di giovani studiosi della lingua italiana. (Barbara Palombelli, Repubblica, 24 novembre 1994, p. 37, Cultura) • Ciò che scatenerà nelle nostre fantasie la scoperta di quanto avveniva in Francia, cioè la consapevolezza che quello che Feltrinelli aveva timidamente cominciato e interrotto, lo poteva riprendere con successo una casa editrice snella, senza costi e ideologicamente motivata, troverà coronamento quasi due anni dopo. Quella vigilia di Natale del 1996, in cui ci trovammo Massimo Galletti, Alberto Bonanni e io, con l’intenzione di organizzare il viaggio di gennaio dell’anno dopo a Angoulême, in una scrausa pizzeria di Cremona. (Boris Battaglia, Fumettologica.it, 11 novembre 2014) • Non ci conoscevamo, sono strani certi incroci nella vita. Nel 1992 con Giordano Meacci ed altri alla Sapienza di Roma fondammo l’Accademia degli Scrausi, un gruppo di giovani linguisti che cercava di applicare i propri strumenti di analisi su forme all’epoca poco studiate, se non bistrattate in ambito accademico, come la canzone o il cinema. «Scrauso» era un termine romanesco del Cinquecento, significava «sciocco» e secoli dopo diventerà «scadente», «di scarso valore». Proprio in Amore tossico ci sono frasi del tipo «Questa è robba scrausa» in riferimento alla droga di pessima qualità. Ecco, per noi il cinema di Claudio [Caligari, ndr] fu una scoperta straordinaria, Amore tossico l’ho visto in quegli anni. [Francesca Serafini] (Leonardo Gregorio, Manifesto.it, 29 agosto 2015, Alias) • Se poi ci metti che la t-shirt un po' slandrata, una divisa d'ordinanza tanto giovane, tanto hipster, e gli occhiali da sole, che si sa sono una manna dal cielo per tutti, donne e uomini, giovani e non, allora da una foto venuta bene diventa una foto che sembra di tanto tempo fa e invece è un selfie scrauso in macchina. E poi Fabio Volo dice di non avere talento. (Redazione Digital, Elle.com, 18 aprile 2018, Bellezza).
Antica voce d'area romanesca, ripresa nel linguaggio dei giovani a Roma verso la fine del secolo scorso e poi estesasi negli usi colloquiali e familiari anche fuori della Capitale.