scrittore
scrittóre s. m. (f. -trice) [lat. scriptor -ōris, der. di scriptus, part. pass. di scribĕre «scrivere»]. – 1. a. ant. Scrivano, copista. Per estens., chi scrive ispirato da altri: Ma questo vero è scritto in molti lati Da li scrittor de lo Spirito Santo (Dante). b. Denominazione (anche nella forma lat. scriptor) tuttora in uso presso la Biblioteca Vaticana per indicare il bibliotecario incaricato dell’esplorazione, della descrizione e catalogazione dei fondi antichi manoscritti e a stampa. S. apostolico, nei diversi uffici della curia papale, titolo che si dava a tutti gli scrittori di lettere, rescritti, ecc., in seguito riservato esclusivamente agli scrittori delle bolle della Cancelleria apostolica e della Dataria. 2. a. Chi si dedica all’attività letteraria; chi compone e scrive opere con intento artistico: il primo libro di uno s.; uno s. famoso, noto, sconosciuto; uno s. scrive un libro attorno ad uno s. che scrive due libri, attorno a due s., uno dei quali scrive perché ama la verità ed un altro perché ad essa è indifferente (Giorgio Manganelli); uno s. molto tradotto all’estero; i grandi s. dell’Ottocento russo; gli s. moderni, contemporanei. Con riferimento ai varî movimenti letterarî, o alla qualità, al contenuto, al tono, ecc. degli scritti: uno s. classico, romantico, verista, simbolista, intimista; uno s. impegnato, superficiale, innovatore, tradizionale; uno s. ironico, piacevole, monotono, leggero, pesante; con implicito giudizio positivo: quello sì che è uno s.!; in questa frase si sente il tocco dello s.!; scrittori si nasce, non si diventa. b. non com. Autore di un particolare scritto: lo s. del libello è sempre rimasto ignoto; lo s. della relazione non sembra sufficientemente informato. c. S. fantasma (o s.-fantasma), traduz. ital. dell’espressione ingl. ghost-writer (v.): il ghost-writer, lo s. fantasma ...: l’anonimo redattore che dà forma di libro a ciò che hanno da raccontare altre persone (I. Calvino). ◆ Dim. scrittorèllo, scrittorùccio o scrittoruzzo (non si stupiscano i lettori del titolo di eccellenza prodigato ad uno scrittoruzzo par mio, Tarchetti), scrittorùcolo, tutti con valore spregiativo.