scrollare
v. tr. [der. di crollare, col pref. s- (nel sign. 6)] (io scròllo, ecc.). – Muovere, agitare, scuotere energicamente: s. un albero; guardava quieta il vento dell’autunno S. i rami dei platani e le foglie (Quasimodo); estens., far cadere scrollando (anche fig.): trovarsi davanti a un pazzo sapete che significa? trovarsi davanti a uno che vi scrolla dalle fondamenta tutto quanto avete costruito in voi, attorno a voi (Pirandello). In partic., s. la testa, il capo, muovere la testa a sinistra e a destra, più volte, per esprimere disapprovazione, diniego o dubbio: scrollava il capo, con benevola malizia (Capuana); s. le spalle, alzarle una o più volte per esprimere disinteresse, indifferenza o disprezzo. Frequente con la particella pron. in funzione di compl. di termine: uscì dalla piscina e si scrollò l’acqua di dosso; anche in senso fig.: preferì non farsi vedere, per scrollarsi di dosso ogni responsabilità. Come rifl., scuotersi, muovere con forza in qua e in là la parte superiore del corpo: si scrollarono per sciogliere le membra intorpidite; in senso fig., riscuotersi, uscire da uno stato di torpore e di apatia: è un tipo flemmatico, non si scrolla neppure se casca il mondo.