scuro1
scuro1 agg. e s. m. [lat. obscūrus, con aferesi della sillaba iniziale]. – 1. agg. a. Oscuro, poco illuminato; che è privo, parzialmente o del tutto, di luce: un luogo s.; un antro s. e tenebroso; una notte molto s.; a notte s., a notte inoltrata. b. Riferito a colori, di tonalità intensa, tendente al nero: rosso s.; blu s.; verde s.; più genericam., di colore non chiaro: occhi s.; carnagione s.; birra s.; tabacco s.; questo vestito, per la mattina, è un po’ troppo s.; un quadro molto bello, ma un po’ s. e screpolato; Ma il vento sibila, Ma l’onda è scura, Ma tutta in tenebre È la natura (Fusinato). c. Per estens., in musica, di timbro molto grave: note chiare e note scure. In fonetica, si definiscono talora vocali s. o sorde le vocali di timbro vicino a quello di o e di u (in contrapp. alle vocali chiare, cioè le vocali acusticamente acute, vicine al timbro di i e di e). 2. s. m. Oscurità, tenebra: lo s. della strada mi mette paura; nello s. della stanza non si vedeva nulla; o in quella di intensità, cupezza di colore: vestire di s.; è bionda, e lo s. le sta bene; e, con riferimento a quadro, dipinto, disegno, zona tratteggiata o dipinta in ombra: i chiari e gli s. di un bozzetto (v. anche chiaroscuro). 3. agg., estens. Fosco, torvo, corrucciato: avere la faccia s., il viso s., o essere s. in viso, essere accigliato, preoccupato o irritato. 4. agg., fig., letter. a. Difficile a comprendersi, di significato non chiaro: linguaggio s.; parole s.; significati s.; anche con valore avverbiale: Più non dirò, e scuro so che parlo (Dante); el vostro parlare è s., e chi parla s. è vizioso (s. Bernardino). b. Sconosciuto, caduto in dimenticanza, non apprezzato (cfr. il molto più com. oscuro): Credette Cimabue ne la pittura Tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, Sì che la fama di colui è scura (Dante). c. Triste, funesto: tempi s.; gli anni s. della guerra; ant., infelice: figlio de mamma s. (Iacopone da Todi, nel pianto della Vergine per la morte di Cristo). V. anche oscuro, che nei varî valori fig. (come del resto in quelli proprî) ha usi e sign. molto simili. ◆ Dim. scurétto.