secare
v. tr. [dal lat. secare «tagliare»] (io sèco, tu sèchi, ecc.). – 1. letter. ant. Tagliare, segare: erbe non divelte da le radici, ma secate con acuta falce (Sannazzaro); diè per la gola Ad Algazèl di sì crudel percossa Che gli secò le fauci (T. Tasso). E in senso fig., fendere attraversando: andò stridendo e dritto L’aura secando il fulminato dardo (Caro); una lunga lista cerulea secò l’orizzonte (D’Annunzio). 2. In geometria, considerare i punti che una curva o una superficie ha in comune con una retta o un piano: s. una sfera con un piano; la retta r seca il cerchio in due punti; più in generale, considerare i punti comuni a due curve, o a due superfici, o una curva e una superficie (il termine è oggi per lo più sostituito da intersecare). ◆ Part. pres. secante, anche come agg. e s. f. (v. la voce).