secco
sécco agg. e s. m. [lat. sĭccus] (pl. m. -chi). – 1. agg. a. Privo d’acqua, di umidità, di umore, spec. con riferimento a condizioni atmosferiche: aria s., vento s., tempo s., non piovoso, con scarsa umidità; clima s.; più precisamente, in meteorologia, in contrapp. a umido, indica lo stato dell’atmosfera, o anche di un ambiente, caratterizzato da scarsa umidità relativa (convenzionalmente, minore del 30%). b. Non bagnato, non impregnato d’acqua, non inumidito, e sim.: terreno s.; luogo s.; un prato s.; questa colla è ormai s.; punta s., tecnica d’incisione su metallo (v. puntasecca); parte s., nell’industria della carta, l’estremità della macchina continua in cui la carta subisce l’essiccazione e viene avvolta in grandi bobine, che passano poi alle successive lavorazioni; avere la pelle s., asciutta, non idratata. Locuzioni: in senso proprio, avere o sentirsi la bocca, la gola s., le labbra s., aride, asciutte; ormai disus. l’uso fig. restare o rimanere a denti s. (più com. asciutti), rimanere delusi in qualche attesa o speranza: coloro che rimanevano a denti s., erano senza paragone i più (Manzoni). Con riferimento al proibizionismo (v.) negli Stati Uniti d’America, è stato detto regime s. quello caratterizzato dal divieto di produzione e spaccio di alcolici. c. Meno com. di asciutto in determinate espressioni: pozzo s.; fonte s., che non dà più acqua; giunti Nel s. lito in su l’arena steso Vider Miseno indegnamente estinto (Caro); anche fig.: Secca è la vena de l’usato ingegno (Petrarca), disseccata, improduttiva. d. Riferito a vini, indica in genere basso o nullo contenuto zuccherino per essersi lo zucchero trasformato completamente o quasi in alcol nel processo della fermentazione (contrapp. a dolce, amabile, abboccato, pastoso): un bianco s.; un buon bicchiere di marsala s.; uno spumante secco. e. Di materie o sostanze, anche alimentari, che col tempo si siano prosciugate o che siano state sottoposte a essiccazione (contrapp. a fresco): colla s.; vernice ormai s.; creta s.; pane s., ormai vecchio e quindi duro; pasticceria s., senza ripieno di crema, cioccolata, o panna; una crosta s. di formaggio; pesce s., baccalà s.; carne s. (per un sign. proprio, v. carnesecca); per un uso specifico di ghiaccio s., v. ghiaccio2, n. 3. Analogam., di piante o parti di una pianta, e di prodotti vegetali (in contrapp. a fresco e a verde): legna s. da ardere; tagliare i rami s. (per usi fig. di ramo s., v. ramo, n. 1); cadono le foglie s.; una composizione di fiori s.; fieno s.; funghi, fagioli, ceci, piselli s.; fave s.; fichi s. (anche in espressioni fig.: v. fico, n. 2); albicocche, prugne s., e in genere frutta secca. Con sign. più specifico, in botanica, detto di frutto il cui pericarpo è secco a maturità, perché costituito da tessuti morti (per es., l’achenio). Mal secco degli agrumi, malattia che colpisce soprattutto il limone e l’arancio amaro, dovuta a infezione delle trachee da parte del fungo Phoma tracheiphila (sinon. Deuterophoma tracheiphila): provoca ingiallimento e caduta delle foglie, imbrunimento e successivo disseccamento dei rametti. f. In araldica, secco è attributo delle piante inaridite e senza foglie; con sign. affine, croce s., croce diminuita di metà della sua larghezza ordinaria. g. In medicina, detto di processi infiammatorî o fenomeni di origine infiammatoria che non sono accompagnati da produzione di essudato liquido: pleurite s.; cancrena s.; similmente, tosse s., caratterizzata da assenza di essudato fluido nelle vie respiratorie. h. Nell’uso com., di persona e di animale, molto magro: una ragazza lunga e s.; un uomo s. e allampanato; invecchiando, è diventato s. e curvo; essere s. come un chiodo, come un’acciuga; mi hanno servito un piccione s., tutt’ossi; anche delle parti del corpo: due braccia s.; ha le gambe secche secche; un torace s. e gracile. Per antonomasia, pop., la secca, la morte, essendo questa comunem. raffigurata come uno scheletro. In quanto sinon. di stecchito (ma anche con influenza degli usi fig. di cui al numero seg.), le espressioni far s. uno, ucciderlo (ma s’intende sempre in modo rapido e quasi fulmineo: lo ha fatto s. con un pugno, con un colpo di pistola, con una coltellata, e sim.); e restarci secco, morire sul colpo (anche in usi fig.: quando ha saputo di non aver vinto il concorso c’è restato secco). 2. agg. Nei varî usi fig. significa in genere «senza aggiunte, ridotto alla sola parte essenziale», e sim. Quindi: a. Riferito alle forme nei rapporti interpersonali, indica mancanza di calore, di garbo: modi s., bruschi, o addirittura scortesi; riferito al discorso, al modo di parlare, brusco e senza alcuna aggiunta o temperamento: gli parlò in tono s.; un ordine s., reciso; una risposta s.; un no secco secco; un s. diniego (cfr. gli usi analoghi di asciutto); anche con funzione avverbiale: dire, rispondere, replicare secco; Bastiano gli replicò, secco, con un’energia che Metello non gli sospettava (Pratolini); spesso raddoppiato: gli dissi, secco secco, che io fino a quell’ora avevo discusse le origini del Cristianesimo (Svevo). Dello stile, e in genere del modo di scrivere, nudo, arido, disadorno: una prosa caratterizzata da dialoghi s., a botta e risposta; una sintassi s. e scarna; similmente, della maniera di un artista (nel disegno, nella pittura, nella scultura), priva di grazia, di morbidezza, di rifinitura: un tratto s. e nervoso. b. Nel gioco del lotto, terno s., quaterna s., quando la giocata è fatta soltanto per il terno o la quaterna, senza altre combinazioni. c. Nel linguaggio marin., di pennoni, alberi, ecc., privi di vele; per la verga s., v. verga. d. Netto, risoluto, reciso (talora anche improvviso): è riuscito a spaccare l’asse con un colpo s.; fare gol con un tiro s., forte e preciso; fare una frenata s.; colpo, accidente s., colpo apoplettico; con lo stesso sign., solo tosc., tiro s.: è morto Cecco; Gli è venuto il tiro s. (Giusti). Talora allude invece alla sensazione auditiva: si udì un colpo s. alla porta; un lampo nel buio, un colpo s., e il miagolio di una pallottola, qualche metro sopra alle nostre teste (P. Levi); l’albero si è abbattuto al suolo con uno schianto s.; si è messo sull’attenti con un s. sbattere di talloni. e. Con accezioni proprie, nel linguaggio econ. e contabile: il bilancio si chiuderà con una perdita s. di trecentomila euro, imprevista e di notevole entità; per la cosiddetta (imposta) cedolare s. sugli utili distribuiti dalle società di capitale, v. cedolare. Nel linguaggio di borsa, corso s. (o quotazione a secco), il prezzo corrente dei valori mobiliari riferito al solo capitale e, quindi, non comprensivo del rateo d’interessi maturato sulla cedola in corso all’atto della quotazione. 3. s. m. Con valore neutro: a. Stato secco dell’atmosfera, clima caldo e asciutto: preferisco questo s. all’umidità di ieri; con questo s. i frutti stentano a maturare. b. Stato di disidratazione: portare a s., in chimica, allontanare per evaporazione un solvente da una soluzione, così da ricavare le sostanze in questa disciolte allo stato solido, secco. c. La parte secca, spec. di piante e fiori: bisogna eliminare tutto questo s. dalle rose rampicanti; E mondava dal s. i grisantemi (Pascoli). d. Luogo asciutto, senz’acqua o con poca acqua; soprattutto in alcune espressioni del linguaggio marin.: mettere, tirare una nave, una barca in secco (non com. a secco), tirarla sulla riva o su uno scalo o in un bacino di carenaggio; restare, rimanere in secco (meno com. a secco), di galleggiante che tocca il fondo e vi si appoggia o s’incaglia, per la scarsa profondità dell’acqua, così da non poter riprendere la navigazione senza particolari interventi; fig., pop., di persone, restare, essere, lasciare in secco (anche in secca), in difficoltà, senza mezzi, nei guai, nell’imbarazzo: il guardiano accennava alla giovine, ... che quello era il momento di sgranchirsi, e di non lasciare in secco la povera mamma (Manzoni). Con sign. più partic., sapere di secco, del vino che, tenuto in una botte secca (rimasta cioè per lungo tempo vuota) ne ha preso lo sgradevole sapore. e. Con varie accezioni, è molto com. la locuz. avv. e agg. a secco, propriam. senz’acqua, senza liquido: pile a s., quelle nelle quali l’elettrolito è costituito da una massa gelatinosa quasi solida (v. pila, n. 5 a); lavare, lavaggio o lavatura a s., mediante solventi diversi dall’acqua o con uso di speciali procedimenti chimici; lavanderia a s., quella in cui si pratica il lavaggio a secco; restare, rimanere a s., senza benzina, senza carburante (o anche, in senso fig., senza soldi); scherz., prendere, pigliare un granchio a s. (cioè in luogo dove non c’è acqua), v. granchio, nel sign. 3; muro a s., in genere costituito da corsi più o meno regolari di pietra privi di malta, usato in varie epoche nell’antichità e oggi, sporadicamente, in abitazioni rurali e per la costruzione di muretti di confine nelle campagne; murare a s., senza calcina, e con uso fig., oggi raro, murare a s., fare cosa di poca stabilità (più com., scherz., mangiare senza bere); pittura a s., fatta su intonaco già secco, come, per es., la tempera (in contrapp. alla pittura a fresco); nel linguaggio sport., in partic. negli sport invernali, allenamento a s., quello che si compie, alternandolo con l’allenamento sulla neve (o sul ghiaccio, nel caso dello slittino e del bob), sia mediante specifici esercizî (corsa, salti, palleggi, ecc.) sia con veicoli e attrezzi quali bicicletta, pàttini, ski roll. In relazione agli usi fig. dell’agg.: in marina, veliero a s. di vele, che ha perso la velatura per fortunale; in borsa, quotare, quotazione a s., di titoli che hanno corso secco (v. sopra, al n. 2 e). Limitata all’uso pop. tosc. la locuz. avv. a secco, tutt’a un tratto, di scatto: la bestiola, voltandosi a secco, gli dette una gran musata nello stomaco (Collodi). ◆ Dim. secchino, secchétto. ◆ Avv. seccaménte, solo fig., in modo secco, brusco, o senza grazia e morbidezza: rispondere, ordinare seccamente; l’argomento è stato schematizzato troppo seccamente.