sedicesimo
sedicèṡimo agg. num. ord. [der. di sedici]. – 1. Che, in una sequenza o in una successione ordinata, occupa il posto corrispondente al numero 16 (in cifre arabe 16°, in numeri romani XVI): il s. capitolo dei «Promessi Sposi»; arrivare, classificarsi s. (e, come sost., essere il s., la s. in graduatoria); il s. (o 16°) secolo, il Cinquecento; Luigi XVI; Gregorio XVI (che comunem. si legge Gregorio decimosesto, forma più frequente per indicare la successione dei papi, mentre per quella dei regnanti decimosesto ha tono un po’ elevato). 2. Con valore frazionario, la s. parte o, come s. m., un s., ciascuna delle sedici parti uguali in cui viene diviso o è stato diviso un intero. In tipografia e in bibliologia, in-sedicesimo (in-16°), locuz. usata per indicare un formato di 16 foglietti e 32 pagine ottenuto piegando il foglio per 4 volte consecutive; come s. m., un s., un foglio così piegato, di 32 pagine. Con uso fig., scherz., di persona o cosa di dimensioni ridotte o di poco valore: uno scrittore in s.; un appartamento in sedicesimo. 3. In musica, come s. f., sedicesima, intervallo di 16 gradi della scala, corrispondente a un’ottava più una nona (per es., do3-re5). Come s. m., un sedicesimo, unità di durata equivalente a una semicroma, cioè alla 16a parte di una semibreve: nota, pausa di una s., o che ha la durata di un s. (1/16); cfr. quarto, n. 3 l, e ottavo, n. 2 b. 4. Nel linguaggio sport., sedicesimi di finale, una delle batterie o prove eliminatorie, e precisamente quella che precede gli ottavi di finale, e che coinvolge trentadue concorrenti o squadre.