segnacolo
segnàcolo (ant. signàcolo e signàculo) s. m. [dal lat. tardo signacŭlum «sigillo, segno», der. di signare «segnare»], letter. – 1. Segno, simbolo, insegna, emblema (in questo sign. la parola è di reminiscenza biblica): Non fu nostra intenzion [parla s. Pietro] ... che le chiavi che mi fuor concesse, Divenisser signaculo in vessillo Che contra battezzati combattesse (Dante); tu se’ signacolo d’ogni bontà di Dio: tu se’ segnacolo de la sapienza di Dio (s. Bernardino); Il consol dice, e poste ha pria le mani Sopra i santi segnacoli cristiani (Carducci); l’anima di tutti trepidava tra il feretro e le bandiere abbrunate degli ottanta reggimenti dell’esercito d’Italia ...; poiché l’Italia era là, in quegli ottanta segnacoli (De Amicis); anche fig.: il dialetto è talvolta s. di rivendicazioni autonomistiche; mi appariva quale il segnacolo della salute (Svevo). 2. Termine dotto per indicare il nastrino o la sottile striscia di pelle o d’altro materiale che funge da segnalibro (v.); anche, meno com., sinon. di segnalibro nel suo sign. più generico: trovai molti passi controsegnati in margine con matita, e una striscia di carta postavi per segnacolo (Tarchetti).