segnatura
(ant. signatura) s. f. [der. di segnare; nel sign. di «firma, sottoscrizione» dal lat. mediev. signatura, der. di signare «firmare»]. – 1. In genere, l’atto, il fatto, il modo di segnare, e, in qualche caso, di marcare o contrassegnare: s. a debito, a credito; la s. degli errori; la s. di un animale, nella compravendita, per riconoscimento. In partic.: a. Nelle ricette mediche, l’indicazione del modo di adoperare i medicamenti prescritti («a cucchiai», ecc.). b. Indicazione posta alla base, generalmente a sinistra, della prima pagina di ogni foglio di stampa per stabilire il progressivo succedersi dei fogli di un testo: s. semplice, quando è costituita dal solo numero progressivo; s. ragionata o parlante, quando al numero fa seguito qualche altra indicazione. c. Per estens., ciascuno dei fogli di stampa su cui sia stato impresso un numero di almeno quattro pagine, disposte in modo che, praticando consecutivamente una o più pieghe, si ottenga un fascicolo con numerazione di pagine consecutiva: di quest’opera sono state già stampate e piegate sette segnature; anche, il fascicolo stesso e, al plur., l’insieme dei fascicoli all’interno del volume: un libro di venti segnature. d. Nelle biblioteche e negli archivî, l’indicazione della collocazione di volumi (a stampa o manoscritti), contenitori di carte sciolte, registri, ecc., espressa con riferimenti topografici convenzionali, per lo più di tipo alfanumerico, e variamente apposta sui documenti stessi, oltre che registrata nei relativi cataloghi e inventarî. In bibliologia, l’insieme delle lettere e dei numeri usati per indicare, nel libro, il progressivo succedersi dei fogli e dei fascicoli, al fine di confezionarlo e legarlo nel giusto ordine; in origine, nel manoscritto, viene eseguita per quaderni, con cifre poste sulla prima o sull’ultima pagina; dal 13° sec., viene eseguita anche sui singoli fogli, con una tecnica che si protrae nel libro a stampa: la sequenza dei fascicoli è determinata da quella delle lettere dell’alfabeto (A, B ...), mentre il susseguirsi dei fogli, nell’ambito del fascicolo (limitatamente alla prima metà di esso), è indicato prima dalla lettera semplice, poi dalla stessa con un numero arabo o romano progressivo, posto a suo deponente (A, A2; A, AII ...). Se i fascicoli sono in numero superiore alle lettere dell’alfabeto, alla prima se ne aggiunge una seconda, maiuscola o minuscola (AA, BB; Aa, Bb ...). Più tardi si sostituiscono le lettere con i numeri arabi, posti alla base della prima pagina di ogni foglio di stampa. 2. Il fatto di portare segnato; solo nell’espressione teoria della s., dottrina medica diffusa particolarmente nei secoli 16° e 17°, secondo la quale le piante medicinali e anche i minerali recavano in sé qualche segno della loro efficacia terapeutica (per es., una certa rassomiglianza di forma, struttura e colore con qualche organo del corpo umano), che si trattava di individuare, interpretare e utilizzare convenientemente. 3. Nel linguaggio sport., il complesso dei punti segnati da una squadra (spec. nel gioco del calcio); anche l’azione di segnare, di andare a rete: un primo tempo conclusosi senza segnature; la partita si è chiusa in parità, 2 a 2, con le s. marcate tutte nel secondo tempo. 4. ant. Firma, sottoscrizione; in partic., sottoscrizione del copista alla fine del testo di un libro copiato. 5. Supremo tribunale della Segnatura Apostolica, tribunale ecclesiastico della Curia romana, istituito, nella forma attuale, da Pio X nel 1909 e successivamente modificato: composto da cardinali, arcivescovi e vescovi, ha una funzione di controllo sull’amministrazione della giustizia in tutta la Chiesa. Stanza della Segnatura, la prima delle Stanze Vaticane affrescata da Raffaello (tra il 1509 e il 1511), così chiamata perché vi ebbe sede originariamente la Segnatura Apostolica. 6. In matematica, s. di una forma quadratica reale, differenza tra il numero dei coefficienti positivi e il numero dei coefficienti negativi presenti nella sua forma canonica. 7. Nel linguaggio di marina, rappresentazione grafica delle caratteristiche acustiche (s. acustica), magnetiche (s. magnetica), di pressione (s. pressoria), ecc. di una nave e, per estens., la perturbazione in loco, specialmente subacquea, del campo terrestre acustico, magnetico e pressorio causata dal corrispondente campo della nave stessa: tale variazione, attivando nelle mine subacquee da fondo appositi rilevatori automatici, ne determina l’esplosione. Nel linguaggio militare, s. radar, capacità radarriflettente di un veicolo, ovvero la maggiore o minore attitudine della struttura di un aeromobile (ma anche di una nave, di un mezzo corazzato, ecc.) a riflettere le emissioni di un radar di ricerca, che si manifestano in un’eco più o meno visibile sullo schermo avversario; una segnatura radar prossima allo zero indica che quel veicolo ha accorgimenti costruttivi che lo rendono invisibile, o quasi, ai normali sistemi radioelettronici di ricerca.